La collezione delle Icone sacre in ceramica fa parte di un progetto artistico culturale molto importante, in quanto è una rilettura unica della cultura iconografica russo-bizantina. Le opere riproducono in ceramica, le intense atmosfere delle originali dipinte a mano su legno non imitandone l’effetto pittorico ma conservandone il linguaggio tradizionale. Sviluppando lo studio delle stesse l’obbiettivo è quello di “scrivere” delle icone secondo i canoni della cultura ortodossa. Disegnate dalla “luce”: La ricerca tecnica, aggiunge un aspetto luminoso tridimensionale ai manufatti mediante l’uso di smalti lucidi, opachi e lustrati opportunamente alternati sulle lastre di ceramica graffita.
Il graffito è una tecnica dalle antiche radici le cui origini in Italia sono legate probabilmente alle crociate e quindi alla civiltà araba Saracena. Tramandata nei secoli e dalle varie culture questa tecnica, si rinnova e diventa particolarmente attuale e largamente utilizzata nella produzione artistica odierna. La decorazione graffita si ottiene incidendo sull’ingobbio, (un rivestimento di impasto ceramico con il quale viene ricoperto il manufatto allo stato semisecco, e che, in seguito alla cottura, conferisce all’ oggetto un colore bianco) riportando a vista il colore rosso dell’argilla sottostante. La colorazione avviene mediante l’utilizzo di smalti vernici ed ingobbi colorati opportunamente alternati o sovrapposti secondo l’effetto che più ne esalti il dipinto di riferimento. La doratura avviene mediante l’applicazione di foglia ad oro.
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