L’enogastronomia pugliese vanta prodotti di grande eccellenza, famosi in tutto il mondo e apprezzati su diversi mercati. Questi prodotti fanno oltretutto parte di una rete più ampia di eccellenze del territorio, ed è importante inserirli in questo contesto in modo da poter godere appieno della ricchezza della terra e di ciò che ha da offrire.
I vini e i prodotti gastronomici della Puglia vengono infatti presi come costante punto di riferimento anche per la produzione artigianale locale, che anche dal canto suo può vantare diversi elementi di eccellenza e unicità.
La produzione della ceramica del territorio di Grottaglie (Taranto), per esempio, ha da sempre attinto a piene mani dagli elementi dell’ambiente, creando un continuo tra la produzione di oggetti ceramici e il recupero di elementi tipici della tradizione pugliese e tarantina.
In questo contesto, il laboratorio La Terra Incantata dei fratelli Spagnulo rappresenta sicuramente un’impresa di grande valore. Mantenendo inalterate le tecniche tradizionali della produzione della ceramica grottagliese, i fratelli Donatello e Giovanni riprendono gli elementi più famosi del territorio e della produzione gastronomica pugliese e li reinterpretano per creare oggetti di artigianato unici.
Con la produzione di capasoni e ulivi in ceramica si vanno ad unire elementi diversi, ma tutti ugualmente importanti per il contesto in cui la bottega si trova. Innanzitutto, la ricchezza del territorio e i suoi elementi tipici, come gli ulivi secolari che tanto contribuiscono all’immagine della Puglia e i vigneti locali.
Poi, gli oggetti artigianali che nel tempo si sono sviluppati proprio a partire da queste peculiarità del territorio, come i capasoni utilizzati per conservare il vino. Infine, la tradizione della ceramica di Grottaglie, fiore all’occhiello dell’artigianato pugliese e apprezzata anche ben oltre i confini della regione.
Vini pugliesi
La tradizione vitivinicola in Puglia è molto antica: si stima che, ancora prima dell’arrivo dei Fenici, quindi più di tremila anni fa, già fosse presente in Puglia la crescita della vite.
La viticoltura pugliese attraversò poi una importante fase di sviluppo alcun secoli dopo, quando da est arrivarono i Greci e importarono anche in queste terre le proprie tradizioni anche in materia di vino.
Il Mediterraneo, che nei millenni è sempre stato culla di diverse civiltà e ne ha permesso i reciproci scambi, è stato fondamentale per la storia della Puglia anche dal punto di vista enogastronomico.
Grazie alle navi di mercanti e commercianti sono arrivati in Puglia non solo nuove tecniche artistiche e artigianali (come la produzione della ceramica e la creazione di maioliche), ma anche nuove tecniche agricole e di produzione.
Grazie alla sua posizione strategica, la Puglia ha così potuto beneficiare di influssi e influenze provenienti dai quattro angoli del Mediterraneo, arricchendo la propria cultura grazie alla rielaborazione di questi influssi.
All’interno del panorama vitivinicolo italiano, il vino pugliese occupa senza dubbio un posto di spicco. Sebbene per diversi anni i vini pugliesi siano stati messi in secondo piano rispetto a quelli provenienti da altre aree della panisola, negli alcuni decenni è in corso una vera e propria riscoperta su ampio raggio. Il vino pugliese, quindi, non è più solo apprezzato a livello locale, ma viene attivamente ricercato e acquistato anche in mercati più lontani.
Vino Rosso Pugliese: la riscoperta di un’eccellenza
In particolare, negli ultimi anni i produttori pugliesi hanno attivamente lavorato per affinare la produzione di vino dal punto di vista qualitativo più che quantitativo.
È così che è stato possibile dare sempre più risalto a eccellenti vitigni locali, la cui produzione non viene più utilizzata come vino “da taglio” per rendere più corposi vini provenienti da altre zone, ma gode di vasto apprezzamento di per sè.
Tra le tipologie più apprezzate, occorre sicuramente ricordare: Primitivo (tipico del sud della regione), Negroamaro (anch’esso tipico della parte meridionale della Puglia) e Manduria (originario della provincia di Taranto).
Il Capasone: tra enogastronomia e artigianato
Parlare della tradizione vitivinicola pugliese significa anche parlare del capasone: oggetto tipico della regione e che ha nei secoli avuto tanta importanza dell’esperienza quotidiana della gente.
Il capasone è stato nel tempo uno strumento fondamentale per la conservazione del vino. Il nome deriva infatti dall’aggettivo “capase” (“capace”) e lascia facilmente intendere come il capasone rappresentasse il più grande di tutti i recipienti utilizzati per conservare la bevanda.
Realizzati solitamente in argilla, i capasoni avevano una forma simile a quella di una giara, ma erano molto più capienti, con una capacità fino a qualche centinaio di litri.
Grazie alla forma e al materiale in cui erano realizzati, i capasoni potevano garantire il mantenimento di una temperatura costante al loro interno, e risultavano quindi ideali per la conservazione non solo del vino, ma anche di acqua e olio.
L’imboccatura veniva infatti sigillata con un tappo di creta e un impasto di calce, in modo da garantire una chiusura ermetica e la protezione da qualsiasi agente esterno.
I capasoni più capienti venivano anche utilizzati dagli stessi proprietari di vitigni e cantine, che se ne servivano per conservare meglio il prodotto della vendemmia e far sì che il vino non rischiasse di diventare aceto, subendo sbalzi di temperatura.
Nelle case, invece, i capasoni di capacità più ridotte venivano utilizzati come ottimo strumento di conservazione di vino per le esigenze quotidiane.
Il capasone poteva quindi essere utilizzato al posto delle botti, e garantiva un’ottima conservazione del vino anche prima della creazione delle cantine sociali.
I capasoni, quindi, sono diventati nel corso dei secoli un elemento centrale per la tradizione enogastronomica pugliese.
Un oggetto di primaria utilità pratica, ma che evoca uno stretto legame a trecentossessanta gradi con il territorio della Puglia.
Capasoni in Ceramica di Grottaglie
Nel laboratorio La Terra Incantata dei fratelli Spagnulo il capasone viene riscoperto e recuperato attraverso nuove forme e nuove tecniche artistiche.
Quello che è sempre stato un elemento centrale in molte case pugliesi e nella produzione di diverse cantine assume così nuove rilevanza, e può entrare anche nelle case più moderne grazie a un design innovativo che ripropone la tradizione.
I capasoni dei fratelli Spagnulo, prodotti in argilla e decorati con smalti ceramici, vengono realizzati come porta-bottiglie. Il vino, quindi, non viene versato direttamente al loro interno ma, pur mantenendo una forma chiaramente derivata da quella originale, si adattano anche ai contesti più contemporanei.
Il comodo scomparto per inserire le bottiglie, infatti, si adatta meglio ai contesti delle case moderne, e rende la conservazione del vino semplice e di grande impatto.
Le tecniche di realizzazione, inoltre, sono quelle tipiche della ceramica grottagliese. Anche in questo, quindi, emerge il recupero e il mantenimento della tradizione pugliese.
Una tradizione che non viene vissuta a compartimenti stagni, ma attraversa settori e produzioni diverse per portare a una riscoperta del territorio che sia completa e davvero ricca.
Olio & Ulivo Pugliese
Oltre al vino, anche l’olio è un prodotto di grande eccellenza del territorio della Puglia.
L’ulivo, inoltre, è da secoli simbolo del territorio pugliese, creando così un legame inscindibile tra quest’area e la pianta delle olive.
Anche in questo contesto, è forte il legame tra la Puglia e il resto del Mediterraneo, in cui la coltura delle olive è in diverse aree una marca del territorio.
Si ritiene che i primi a coltivare l’olivo in Puglia furono i Messapi, ma l’attività venne poi portata avanti da Fenici, Greci e Romani.
Le popolazioni che si sono avvicendate sul territorio hanno quindi sempre saputo apprezzare le virtù e l’utilità di questa pianta, adatta a crescere anche in terreni aridi e calcarei e che quindi particolarmente si presta a diventare simbolo della natura pugliese.
Non è un caso, quindi, che attualmente la Puglia detenga il primato per la produzione di olio in Italia (circa il 40% della produzione), e sia anche una delle aree produttive più significative al modo (15%). Con oltre duecentomila aziende coinvolte e cinque prodotti che hanno ottenuto il marchio DOP, è impossibile immaginare il paesaggio pugliese senza la presenza degli ulivi.
Ulivi in Ceramica di Grottaglie
All’interno del laboratorio La Terra Incantata anche l’ulivo stato ovviamente recuperato come simbolo della Puglia e reinterpretato attraverso nuove ispirazioni artigianali.
La creazione di ulivi in ceramica asseconda il desiderio che creare un oggetto d’arredo che non si limiti a rispondere a logiche di vendita e mercato, ma sia concreto recupero degli elementi che caratterizzano la cultura e il paesaggio della Puglia.
Attraverso la lavorazione della ceramica secondo la tradizione grottagliese, quindi, un’eccellenza dell’artigianato tarantino viene utilizzata per dare nuova forma a un simbolo centrale nella storia di quest’area d’Italia.
Vengono così creato oggetti d’arredamento non convenzionali, che incarnano un intero mondo di suggestioni e ispirazioni.
Realizzati interamente a mano, gli ulivi in ceramica La Terra Incantata mostrano tutta la maestria degli artigiani Donatello e Giovanni, che con minuziosa attenzione si occupano della realizzazione di ogni dettaglio, dalle venature del tronco al fogliame.